Le nuove stazioni della Thuile si inseriscono sul territorio alpino come elementi volumetrici dalla geometria essenziale, diversamente adattata nella morfologia dei rispettivi siti di appartenenza, come rappresentato nelle immagini foto realistiche di progetto.
Il criterio compositivo del progetto, parte dallo studio degli elementi strutturali che compongono la facciata, con differenti matrici, tematiche estetiche e superfici materiche non riflettenti, costituite principalmente da lastre composite opache con differenti cromie, alternate ad altre vetrate ed elementi di irrigidimento strutturale.
Ogni elemento compone tecnicamente ed esteticamente il linguaggio architettonico che accomuna le 3 stazioni. Si tratta di veri e propri contenitori costituiti da volumi a parallelepipedo sorretti da pilastri e travi in acciaio, con 1 o 2 livelli contenenti al piano inferiore, ambienti tecnici, ricoveri per mezzi battipista, officine, magazzini e locali tecnologici, ed al piano soprastante la macchina funiviaria, assieme le relative aree di ingresso-uscita, zone di imbarco-sbarco e accumulo passeggeri, oltre ai locali di comando e controllo del personale di servizio.
Tali strutture pur nella volumetria semplificata, sono dominate da facciate con ampie specchiature vetrate che lasciano filtrare molta luce all′interno dell′ambiente. Esse sono strutturate con elementi verticali di irrigidimento e si presentano con una variegata composizione cromatica e materica capace di creare una fisionomia architettonica estremamente organizzata ed al tempo stesso cromaticamente vivace e dinamica. Completano il tamponamento perimetrale e le coperture, una serie di pannelli isolanti con caratteristiche tecniche ed estetiche di elevato livello e i setti in cemento armato a vista dei basamenti.
Gli edifici di stazione presentano criteri compositivi che derivano dalla volonta′ di energizzare ove possibile le coperture con quote importanti di fotovoltaico tradizionale.